martedì 13 gennaio 2009

CESARE DE VITA

A Lugano da tempo opera un artista molto particolare e curioso. Vi invito a visitare il suo blog: cesaredevitalugano08.blogspot.com
Fatemi sapere cosa ne pensate

lunedì 1 dicembre 2008

condivergenze: INCONTRI MUSICALI ALLO SPAZIO CULTURALE TEMPORANEO BELLINZONA







THIRD REEL

Brillante inizio della rassegna "D'Improvviso" organizzata da AMIT e inaugurata dall'esibizione del trio Third Reel, coadiuvato, per l'occasione, dal talentuoso Russ Lossing.

Il quartetto non ha deluso le attese spiegando una tavolozza musicale eterogenea, punteggiata da dinamiche e timbriche intriganti, ora liquescenti - ora magmatiche, in un gioco di costruzione e decostruzione di invenzioni sonore e di ritmiche caleidoscopiche.

La grande intelligenza emotiva di Russ Lossing ha trovato un'ottima e promettente controparte che si è mostrata all'altezza e che, senza soluzione di continuità, ha saputo tessere un ordito magico per un'ora buona, alternando momenti intensamente collettivi a situazioni solistiche più intimiste e meditative.

I quattro musicisti sono stati abili nel raggiungere territori esplorabili dal gioco simmetrico di una spontaneità condivisa senza cadere in contraddizione, rischiando e rilanciando un dado - a volte al limite dell'azzardo - che ha mosso il capo di un filo di Arianna tanto etereo quanto tenace e resiliente.

La trama del racconto sonoro che si è sviluppato, solo apparentemente semplice nell'argomentazione timbrica, ha trovato combustibile negli esecutori che si sono ben spesi addentrandosi in situazioni traslucide, spesso insperate, riuscendo comunque a mantenere giudizio e misura senza opporre resistenza al puro e irrinunciabile divertimento di un “qui ed ora” tenuto saldamente in pugno.

Pochissime sbavature - da parte di un gruppo che si considera in fase progettuale - e grande desiderio comune di introiettare e proiettare verso l'alto la tensione musicale.

In questo senso, le sonorità eleganti del clarinetto e del sassofono del ginevrino Nicolas Masson hanno catturato l'attenzione con una limpidezza quasi surreale e un tono cristallino, efficacissimo sia nel sottolineare l'itinerario musicale collettivo nel suo dipanarsi, sia nel condurlo solisticamente. Le linee melodiche pronunciate da Masson rivelano una conoscenza profonda di vari linguaggi musicali assimilati e rielaborati secondo una trattazione personalissima, particolarmente aperta e, allo stesso tempo, solidamente ancorata alla tradizione.

La luminescenza affascinante delle progressioni chitarristiche del luganese Roberto Pianca ha creato un contrappunto costante e risoluto alle esplosioni solari innescate da un Russ Lossing praticamente inesauribile. Pianca si è ritagliato spazi solistici interessanti e ha immaginificamente espresso espansione e ricerca di una propria connotazione musicale che è ormai più che una speranza. Il suo suono si è liberato al meglio nel registro medio, grazie a timbriche ricchissime di sustain e a una dilatazione complessa e aerea, supporto ideale per le scorribande solistiche dei compagni, quale elemento acquatico e collante dell’ensemble.

Emanuele Maniscalco ha fatto generosa mostra di esuberanza e scioltezza. È davvero difficile dire quanto il suo essere anche pianista abbia influito sul suo essere batterista (senza dimenticare che il pianoforte è uno strumento concettualmente percussivo) ma, indubbiamente, il percussionista bresciano sa creare continuum che sa poi anche scomporre e frammentare arricchendo e incorniciando diligentemente il tessuto connettivo del gruppo e sostenendo, praticamente da solo, l'effetto audio-gravitazionale delle frequenze basse.

Maniscalco ha anche incarnato una teatralità gestuale che ha certamente conferito un'ulteriore dimensione visiva al set.

Le coloratissime trovate timbrico/ritmiche di Russ Lossing, pianista statunitense residente e attivo specialmente a New York, hanno letteralmente imperversato su tutta la tastiera del suo Fender Rhodes, strumento che è riuscito a utilizzare pienamente, spesso anche fuori dai confini della tastiera stessa, rivelando tinte impensabili e prossime all’inconcepibile.

Lossing è una specie di Mago Merlino dell’improvvisazione, con un curriculum impressionante e una fitta produzione discografica a proprio nome o in qualità di ospite di numerosi mostri sacri della scena jazzistica internazionale.

La sua creatività spazia anche verso la produzione di colonne sonore e un’intensa partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche: attività che gli sono valse grande visibilità e ne hanno profilato le riconoscibilissime caratteristiche.

Russ Lossing ha dalla sua anche una capacità innata, quasi felina, di agire entro e oltre i limiti strutturali della composizione estemporanea miscelandone le sfumature in un ricercato labirinto testurale.

Nel collettivo Third Reel, Lossing ha certamente contribuito a evocare una dimensione onirica, a tratti umoristica, sempre e comunque distintiva e peculiare, sviluppando e facilitando continui stimoli, mettendosi in discussione e trasformando accortamente le proporzioni degli ingredienti musicali per creare varietà e imprevedibilità.

Third Reel, nelle sue possibili e varie accezioni, è un organismo delicato e insieme robusto, tutto da scoprire: magari anche in circostanze più organizzate e riferibili a contesti musicali strutturati.

Una menzione particolare va alla giovane età degli elementi. In questo senso, la collaborazione con Lossing è sicuramente un viatico interessante che non potrà che magnificare coesione e propositi del gruppo proponendolo all’attenzione di un pubblico più ampio e competente.

Con queste ottime premesse, la rassegna organizzata dall’Associazione dei Musicisti dell’Improvvisazione Ticinese ha la strada spianata verso un'offerta singolare e molto ghiotta con ottime speranze di riscuotere consenso.

La principale aspettativa è che tutto ciò si traduca in un appuntamento fisso con un cartellone ricco come quello allestito da AMIT.

Enzo Giordano


SCHWEIZER - TORRE


Serata d’eccezione allo Spazio Culturale Temporaneo di Bellinzona: l’esibizione congiunta di Ivano Torre e Irène Schweizer si annuncia come uno degli highlights della rassegna “D’Improvviso” organizzata da AMIT.

La pianista Irène Schweizer vanta un curriculum stellare: attiva in diverse aree musicali (dal free jazz, al jazz d’avanguardia, alla libera improvvisazione) è una musicista di lungo corso che ha collaborato con una smisurata serie di artisti di rango mondiale.

Ma non solo: Schweizer ha anche deliberatamente posto impegno e coscienza nel novero delle intenzioni di un progetto globale dove arte e critica sociale si incontrano e compiono.

Schweizer possiede un ricchissimo lessico musicale, epitome di tutte le cifre stilistiche, e sa meravigliosamente dosarne le implicazioni grazie a un tocco incontestabile, vivido in ogni sua minuta nuance. Ciò le consente di articolare un sontuoso multilinguismo sonoro che attraversa gli stilemi, sfiorando tutto lo scibile, per distillare quintessenza, obiettivi artistici e proposito.

La perizia tecnica sembra essere, per lei, un mezzo espressivo attraverso il quale incanalare pulsione e necessità di un’eloquenza trascendentale: il risultato è una grande spinta emotiva che sa essere felice anche nella bruma struggente della malinconia.

Ivano Torre è un percussionista in senso lato. La sua prosodia contundente rivela un intendimento non idiomatico, consonante con un tratto stilistico che attinge a tutte le forme della musica colta. È, in fondo, molto semplice: Torre ne estrapola succo e concetto, li filtra e li rappresenta, di pancia. Non c’è nulla di meno che viscerale, divertente e divertito nelle configurazioni sonore di Torre. Ma, anche qui, non solo…

Nemmeno Torre è di primo pelo, anzi: la sua esperienza musicale è vastissima e le sue collaborazioni di altissimo di livello. Così come le sue personali proposte, da solo o in ottima compagnia.

Torre è molto attento alla continua evoluzione dei suoi mezzi espressivi e il rigore che rivela, nell’approccio allo strumentario che sa predisporre a seconda delle circostanze, è quasi maniacale. Allo stesso tempo sa dimenticare diligentemente tutto, sgombrando il terreno da ogni impiccio tecnico, e collegarsi - esplicitamente - a una forza trainante spirituale che spiana la strada al gesto, al vocalizzo, alla partecipazione passionale a un cammino artistico, umano e musicale profondo e rutilante.

Lo scambio tra questi due musicisti si annuncia denso e icastico: tanti sono i punti in comune, che sembrano legare i loro personali itinerari, e tante le differenze che cercano completamento e funzionalità reciproca.

L’appuntamento, previsto per le 18:00 di domenica 17 Aprile, è imperdibile per chi, nella musica, cerca avventura, verità e inaudito.


Spazio culturale temporaneo
c.p. 2538
Piazza Indipendenza 1
ch-6500 Bellinzona

tel +41 91 825 19 91
cell +4176 539 72 26
www.ivanotorre.ch
www.rototur.ch
http://www.myspace.com/ivanotorre
http://www.youtube.com/

venerdì 21 novembre 2008

ALLA SCOPERTA DI RISTORNATI, GROTTI,ECC. DOVE LA CONVIVIAéLITÀ È DI CASA

Mercoledì 19.11.08 ho avuto il piacere di andare a mangiare al ristorante Posta di Carona.Ebbene è da tanto tempo che non mi trovo così bene in un luogo detito alla ristorazione.L'accoglienza è stata calorosa e genuina, ma non invadente. Questa ha avuto una sua piacevole continuità nel servizio al tavolo. Le pietanze sono state di ottima qualità.Finalmente un luogo dove si sente che le persone hanno un amore per il proprio lavoro e, senza dirtelo, te lo fanno capire e sentire.

Venerdì 28.11.08 ho avuto l'occasione di cenare all'OSTERIA UNIONE" DI RIVA SAN VITALE. Devo dire che mi sono trovato molto bene: la proposta del menu abbinato allo spettacolo di quella sera era sublime. Oltre alla prelibatezza della cucina mi sembra doveroso segnalare questo locale anche per l'originalità delle proposte culturali.
Se siete a conoscenza di altri luoghi di questo tipo fatelo sapere

giovedì 5 giugno 2008

LETTERATURA E CUCINA


Marinetti: Futurismo e Rombi d’ascesa



Mondate e tritate finemente una cipolla, quindi fatela appassire in una casseruola con tre cucchiaiate d’olio d’oliva. Aggiungete del riso e a fiamma vivace tostatelo per alcuni minuti ed infine sfumatelo con del vino bianco. Proseguite la cottura del riso aggiungendo di tanto in tanto del brodo bollente. Nel frattempo, per il condimento, riducete a filettini sottili la buccia di mezza arancia che sbollenterete in un pentolino con acqua e aceto. Mettete poi a riscaldare del sugo di arrosto, allungato con del marsala, del rum e il succo di mezza arancia. Lasciate sobbollire il sughetto e togliete dal fuoco il riso al dente. Servite disponendo nei piatti di portata il riso cosparso del condimento con sopra i filetti d’arancia adagiati a cascata.

mercoledì 21 maggio 2008

FESTIVALAPENACULTURALE


FESTIVALAPENACULTURALE

Ticino: parco divertimenti per turisti, grazie ai festival.

Yupphi il festival! Divertimento, gente, incontri, birra, vino, hot-dog, luci, ombre, la televisione che riprende tutto, magari pure me, basta tener d'occhio la camera volante e lo schermo gigante …
Ed eccoci qui ad ascoltare i grandi che suonano e ci lusingano, decantandoci come miglior pubblico.
Ri-yupphi il festival! Gaudio immane, ho potuto ascoltare il più grande, ma quanti sono? Francamente (che rimanga segreto…), non mi è piaciuto molto il signor "the Best" però, giornali, radio, televisione, locandine e tutti coloro che l'hanno osannato, affermano sia il più grande in assoluto, come del resto ogni artista straniero che si esibisce sui nostri palchi. Udito ciò, come oseresti avere un'opinione diversa sapendo che il tutto è declamato da esperti in materia? Ed é proprio così, riesce a correre i 100 metri in 3 secondi senza alcuna fatica. Vuoi vedere che c'era troppo ketchup nell'hot-dog e ciò non mi ha permesso di apprezzare al meglio "the Best"! Comunque ho battuto diligentemente le mani e con grande entusiasmo mi sono allineato al folto pubblico.
Un doveroso ringraziamento vada alle banche per il loro incondizionato spirito magnanimo, attraverso il quale promuovono eventi culturali di tale portata; traspare pure il notevole spirito umanitario che dà la possibilità di sviluppare ed accrescere la cultura di un paese quale l'America, sconosciuto ai più… Mi sembra cosa buona e giusta, sarebbe d'altra parte inutile cercare di comprendere la cultura del nostro vecchio continente. Del resto chi non la conosce già? È storia vecchia…
Meno male c'è il festival! Non voglio neppur pensare a quanta gente soffrirebbe senza di te…
Gli sponsor e tutti gli altri generosi d’animo coinvolti in questo enorme mercato, chiamato cultura
non saprebbero più come fare ad ossigenare un'arte soffocata dalla morsa dell’impero commerciale.
Tutti i nomi altisonanti che ci vengono propinati di continuo, ci paiono come eventi culturali, lasciando nell'indifferenza più assoluta eventi "minori" che potrebbero creare finalmente un momento di riflessione, trasferendo un'emozione pura che parte dal cuore del musicista e arriva a colui che ascolta, non subordinata all'intensità dei Megawatt /Megabusiness.

Vada per il festival, non disdegno riempire qualche serata estiva con la musica "piazzika", un bicchiere di vino, e quattro chiacchiere con gli amici, manca però il diritto della medaglia, lo stimolo che incoraggia la crescita e la curiosità che spinge verso nuove sensazioni, tralasciando per una volta il solito noioso, martellante, ma da sempre rassicurante déjà-vu.
Cultura divertimento, luna park ed arte, agonismo ed espressività, burro e ferrovia chi non scappa, se lo porti via…

Ivano Torre

Ivano Torre
Spazio culturale temporaneo
c.p. 2538
Piazza Indipendenza 1
ch-6500 Bellinzona
tel +41 91 825 19 91
http://www.ivanotorre.ch/http://www.rototur.ch/

martedì 20 maggio 2008

SPAZIO CULTURALE TEMPORANEO

Dom 15.02.09 Ore 14.30

INCONTRO ASSEMBLEARE AMIT


Una sorpresa per il Ticino, dove si è da poco trasferito il chitarrista e compositore Giancarlo Nicolai. Ci siamo incontrati sullo scadere dello scorso anno, suonando e provando traiettorie intrecciate tra corde e membrane, nasce il duo.madai di Torre e Nicolai.

Proponiamo 2 serate di composizioni istantanee, il giovedì 19 febbraio ore 22.00 e venerdì 27 febbraio ore 21.00.

Di seguito potete leggere l'inizio di un articolo scritto dal critico Luca Buti sulla rivista "jazz Magazine" dell'agosto 2008.
Il chitarrista-compositore svizzero è uno dei musicisti più rappresentativi dell'attuale musica improvvisata contemporanea europea.
La sua è una „ricerca forte" e il suo album Acroasis può, senza mezzi termini, considerarsi un riferimento per la chitarra elettrica in piccola formazione .
„Ancora molto da scoprire...": sono le parole del chitarrista bernese Giancarlo Nicolai. L'affermazione fa riflettere. Lo fa non tanto per il suo contenuto assoluto, ma perché si riferische alla musica del „cordofono chitarra" ovvero, dopo i tamburi, uno degli strumenti musicali piu antichi della nostra civiltà. Nicolai é, da anni, una delle figure-chiave della musica europea di ricerca.


VENERDÌ 19 DICEMBRE 2008-12-16

SABATO 21 DICEMBRE 2008-12-16

DOMENICA 22 DICEMBRE 2008-12-16

“la forza della Natura”

Negli ultimi anni si è verificato un aumento di espressioni dette musicoterapie con l’impiego di strumenti a percussione che trasmettono da soli forti emozioni. Uno di questi strumenti, e forse il più potente è il Gong, infatti è sufficiente percuoterlo con un battente adeguato per ottenere sonorità profonde e vibrazioni incredibili che trasferiscono il nostro stato emotivo “altrove” permettendoci di incrociare sensazioni uniche che nascono proprio dall’incontro tra le nostre emozioni e le vibrazioni dal Gong. Si dice che non esiste nessuno che non sia affascinato dal suono del Gong, le sue vibrazioni vanno ben al di là dell’udire. È un’onda che ci riporta indietro nel tempo, oppure in avanti, certo è che la sua vibrazione ci avvolge e ci fa vibrare in una sorta di immersione sonora. Il suono del Gong è come la potenza vibrante dell’universo…
Nella musica classica del secolo scorso viene ampiamente usato per evocare la forza della natura, la potenza delle onde marine, il fragore del vento, l’energia sprigionata dai vulcani, il tremore del terremoto e così via. Il mio primo gong l’ho comperato esattamente trent’anni fa, da subito ho iniziato una ricerca che mi ha permesso di scovare sonorità che vanno oltre il luogo comune, ossia il suono ricavato con il classico battente. Nella vibrazione del Gong sono contenute una “marea” di altezze sonore che vanno dal suono grave all’acuto. Ultimamente ho proposto varie serate dal titolo “il potere del Gong”, venerdì prossimo riprendo una serie di tre concerti dedicati alla “Forza della natura”. Improvviso su una serie di 6 Gong usando una trentina di battenti diversi, che vanno da quelli normali e soliti, a tutta una gamma di bacchette, spazzole grandi e piccole, attrezzi da cucina stoffe, gomme, archetti, spugne, mani e voce.
La mia improvvisazione è una composizione istantanea imprevista per 6 Gong e pubblico che ha per tema “la forza della natura”. Dico questo perché è importante suonare e interpretare le sensazioni che aleggiano nell’aria e trasformarle in suono con un criterio compositivo che prende forma in tempo reale fino a raggiungere il “primadorainpoi”.

Il potere del Gong

"Il Gong è uno strumento antico, il suo suono OM veniva diffuso sulla Terra già nel 3500 a.c. OM è la forza cosmica vibrante, che ci circonda. Il suono del gong è la manifestazione dell'OM o AUM (all'inizio) sulla Terra. Il Gong è lo strumento musicale più risonante. Viene chiamato anche la macchina del potere guaritore. Il suo suono olistico - pura energia cosmica crea un campo sonoro nel quale vibra ogni cellula e ringiovanisce tutto il corpo, che diventa superconduttore. Il suono del Gong trasforma rapidamente e profondamente ogni tipo di blocco psicofisico. Ascoltando il Gong si perde il senso del fisico, della gravità e del tempo; si acquistano esperienze spirituali profonde, la consapevolezza dell'esistenza della coscienza senza corpo. Il suono di Gong ci apre all'estasi dell'unità e pienezza dell'energia vitale e ci libera dalla paura della morte."



Ivano Torre
Spazio culturale temporaneo
c.p. 2538
Piazza Indipendenza 1
ch-6500 Bellinzona
tel +41 91 825 19 91
cell +4176 539 72 26
www.ivanotorre.ch
www.rototur.ch
http://www.myspace.com/ivanotorre
In youtube: trorreivano


Sabato 6 dicembre 2008 degustazione di vini d'Oltrepò
il prossimo appuntamento è per domenica 25 maggio alle ore 18.00 Spazio culturale temporaneo
Bellinzona

Foto: Christa Giger

Ritmi con le ali, è una composizione istantanea suonata su una batteria formata da 16 tamburi e un grappolo di “tolle” disposti in circolo.
Suono su una sedia girevole con rotelle che mi permette spostamenti veloci.
La composizione istantanea è suonata improvvisando, utilizzando la tavolozza di suoni e ritmi che ho preparato.

Alterno situazioni ritmiche ostinate a colori schizzati sulle membrane dei tamburi, percosse con oggetti vari o con bacchette tradizionali.
Si intrecciano varie pulsazioni, i cambi improvvisi di atmosfera e gli abbinamenti sonori creano il tragitto della composizione, i suoni, i colpi e i movimenti sono gli spunti che rincorro e modifico per trasformarli in frasi che, pian piano oppure improvvisamente diventano ritmi incalzanti, brontolii sotterranei, echi di risaate, frastuoni temporaleschi, ma anche battiti d'ali.

Seguirà un aperitivo con vino bianco di Sicilia.

Cordialmente.
Ivano Torre

domenica 27 aprile 2008

COSA SENTIAMO INTORNO A NOI

A proposito di COSA SENTIAMO INTORNO A NOI!

Da Confessioni e diari di Franz Kafka ho letto la descrizione di ciò che avviene nel suo appartamento: "Sto seduto in camera mia, nel quartier generale del rumore di tutto l'appartamento. Odo sbattere tutte le porte, il loro rumore mi nasconde solo i passi delle persone che corrono fra l'una e l'altra. Sento sbattere lo sportello del focolare in cucina. Mio padre spalanca i battenti della mia camera: vi passa trascinandosi dietro la veste da camera; dalla stufa della stanza attigua si gratta la cenere; Vally chiede in anticamera, come urlando in una via di Parigi, se il cappello del papà è già spazzolato; un sibilo familiare provoca le grida di una voce che risponde. La porta di casa si chiude con lo scatto della maniglia e gracchia come una gola catarrosa, si apre poi col breve canto di una voce femminile e si chiude con una sorda scossa virile e screanzata. Mio padre è uscito e ora incomincia il rumore più tenero, più distratto, più disperato, con in testa le voci dei due canarini."

Avete voglia di compartare altri esempi; anche originali?
Rimango in attesa!